La prima volta è successo il putiferio. Un popolo in subbuglio. Dissi che gli italiani sono un popolo di asini, con il dovuto rispetto degli asini. Tutti sul piede di guerra ad invocare l’italianissima dignità e maestosità.
Ma quando leggo i giornali, quando ascolto la radio, non posso fare altro che convincermi che la mia considerazione non era sbagliata. Che quanto dicevo non era solo uno sfogo, un tentativo per provocare qualche lettore più sensibile, ma una realtà concreta.
Siamo sotto assedio. Siamo gli unici a vivere in un paese in cui la verità non esiste. Non ci sono giornali, non c’è il diritto, non c’è il popolo.
In nessun paese del mondo, a parte i paesi sotto dittatura, potrebbe succedere quello che succede da noi. La classe politica emana leggi a suo piacimento e nessuno batte ciglio. Si avvicina l’estate, si avvicina la vacanza e quando l’asino deve andare a vacanza…. cascasse il mondo!
Il lodo Alfano, le intercettazioni eliminate, i processi bloccati, le leggi razziali. Ieri mi chiedevo, ma la comunità europea dove cazzo sta? Perchè non interviene, perchè non ferma questi pazzi furiosi?
Ma prima di tutto, il popolo dove cazzo sta? L’opposizione dove cazzo sta? La dignità di dire di no, dove cazzo sta?
Siamo asini senza speranza. Vogliamo sicurezza ma blocchiamo i processi, vogliamo che la legge sia rispettata e votiamo chi la legge la gestisce a suo piacimento. Ci lamentiamo di subire soprusi dalla politica ladrona ma davanti all’opportunità non diciamo mai di no.
Aveva ragione qualche giorno fa qualcuno che commentava “quanti Berlusconi ci sono in ognuno di noi”. Siamo asini perchè vogliamo esserlo, ma vogliamo che nessuno ce lo dica!
Adt
vi ricordate?
Chi vuol esser lieto sia, chè nel doman non vè certezza!
Siamo nel era del consumismo, oggi conta ciò che hai non ciò che sei, ergo piu ho + sono.
Non importa come hai fatto ad avere ciò che hai l’importante è che lo hai.
Evidentemente per molte persone le cose funzionano cosi, ecco che si sono persi per strada la vergogna e la dignità.
Mors tua vita mea è l’inno del capitalismo e . . . .
Pecunia non olet è il credo del capitalista.
cosa vuoi mettere sul piatto della bilangia?
dura lex sed lex?
La storia fa il corso, vedrai che quando scarseggerà il pane il popolo andrà a cercarsi le brioches là dove sono.
goditi l’estate 2008 non ritornerà più
PS: qui non fa che piovere 😦
ciaooooooooooooooo
claudio
“spigolando tra i quotidiani”
CANCELLI, sbarramenti, paletti, recinzioni. Esistono molte maniere per impedire l’accesso al mare. In comune hanno un unico elemento: sono illegali. Lo ha stabilito il 16 febbraio 2001 la terza sezione penale della Corte di Cassazione: “Nessuna proprietà privata e per nessun motivo può impedire l’accesso al mare alla collettività se la proprietà stessa è l’unica via per raggiungere una determinata spiaggia”.
Sono illegali però in forte aumento!
Classico esempio di “furbizia” italiana, nel pieno rispetto della libertà e dei diritti altrui.
BRAVI 7+
cartolina da Napoli
Cara Rossini, mi sono deciso a scrivere questa nota, indignato da certe analisi dei giornali sulla venuta del presidente del consiglio a Napoli, per annunciare la fine dell’emergenza rifiuti in città. A parte la tesi, per niente condivisibile, su una presunta strategia di Berlusconi, in vista delle prossime elezioni, per scalzare definitivamente il centrosinistra, (che secondo me si è scalzato già abbondantemente da solo) dal governo della città e della regione, io credo che non si tratti di fine strategia, ma semplicemente dell’ennesima bugia, del bugiardo genetico che abbiamo purtroppo in Italia.
Vivo in provincia, e vi posso assicurare che i cumuli di immondizia giacciono come prima nelle strade della nostra regione, specificatamente nel paese in cui vivo, noi cittadini continuiamo a fare la raccolta differenziata depositandoli fuori dalla porta di casa, ma succede che non ritirandoli nei giorni stabiliti, si accumulano e quando bontà loro li prelevano, mischiano tutto vanificando limpegno di noi cittadini nel separarli secondo la tipologia giornaliera.
Inoltre sono stato a Napoli non più tardi di un paio di giorni fa e vi posso assicurare che le zone della città pulite sono sempre le stesse, quelle frequentate dai turisti, piazza Plebiscito, via Roma, il lungomare e zone adiacenti. Basta allontanarsi dal centro, e già nei pressi del museo nazionale, via Foria, vi sono cumuli che fanno bella mostra.
Dunque si tratta dell’ennesima bufala, spacciata a beneficio degli ignari italioti teledipendenti dall’incorreggibile bugiardo con la faccia di bronzo che è capaci di affermare qualsiasi cosa, sicuro che gli si creda, credendo egli stesso alle panzane che racconta.
A riprova basterebbe che qualche giornalista volenteroso facesse fare un giro in città e ne chiedesse conto pubblicamente al bugiardo quando parla della superata emergenza, sbugiardandolo davanti alle telecamere, sperando poi che qualche televisione abbia il coraggio di mandarlo in onda.
Da parte mia, ho sentito il bisogno di dire laverità.
Oreste
Scritto Sabato, 19 Luglio, 2008 alle 22:27 nella categoria Lettere – spigolando tra la stampa
“Sig. Presidente del Consiglio che non c’è,
Suvvia, abbia un po’ di rispetto per il Parlamento. Si presenti almeno il giorno che chiede la fiducia!
Ma oramai l’abbiamo capito: a Lei non glie ne frega niente del Parlamento. Tanto sa che la maggioranza delle persone che sono qui – almeno fino a quando ci sarà questa legge elettorale – saranno sempre pronte a votare qualsiasi porcheria pur di assecondarLa e così riguadagnarsi il posto a tavola la prossima volta.
Lo so, fa male sentire queste parole ma purtroppo questa è la nuda e cruda verità, specie dopo l’approvazione della legge con cui la sua maggioranza le ha regalato l’impunità.
Una “impunità provvisoria”, però, se lo metta bene in mente perché il Referendum che stiamo preparando spazzerà via questa vergogna tutta italiana che ci ha costretto a subire.
Oggi, sig. Presidente del Consiglio, sistemati i suoi affari personali, ci propone un altro decreto legge, anch’esso fatto in casa, alla chetichella, tutto da sé, come se a fare le leggi ci debba pensare sempre e solo Lei e non il Parlamento, come prevede la Costituzione.
E ce lo propone chiamandolo pomposamente “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”.
Eh la miseria! – mi sono detto – sta a vedere! Andiamo subito a leggere le carte e giù subito a leggere il testo che ci ha mandato in aula.
Impresa impossibile: ci siamo trovati di fronte a 600 pagine di articoli, richiami ad altri articoli, rinvii, rimandi. Insomma, un testo che non si capisce nemmeno da dove cominciare a leggerlo.
Poi abbiamo capito: non c’era bisogno che lo leggessimo. Infatti nemmeno i suoi Ministri l’avevano letto, tanto che lo avevano approvato ad occhi chiusi – come loro solito – durante un Consiglio dei Ministri durato solo nove minuti.
Era, insomma, tutta una finta. Ed infatti, di lì a qualche giorno, il Governo ci ha inondato di una marea di emendamenti e così via, cambiando ogni giorno le carte in tavola tanto che al Parlamento non è stata data nemmeno la possibilità di discuterlo nei tempi pur ristretti che un decreto legge prevede per la conversione.
Ci avete messo di fronte al voto di fiducia.
Fiducia che noi dell’Italia dei Valori – che non abbiamo scritto “Giocondo” sulla fronte – non siamo affatto disposti a darvi.
E veniamo al merito della manovra economica di cui abbiamo ascoltato con attenzione la recensione fatta dal Ministro dell’economia Tremonti l’altro giorno in quest’aula.
Indubbiamente, si è trattato di una interessante lezione di scuola e sono stati anche forniti spunti di riflessione interessanti sul piano culturale. Anch’io, come Tremonti, mi sto convincendo che la moderna economia liberale – se lasciata solo alla “libera globalizzazione dei mercati” rischia di trasformarsi solo in un anarchico coacervo di monopoli, oligopoli, cartelli d’impresa, intricati conflitti di interesse. Insomma è vero che c’e’ necessità di ritornare ad una maggiore responsabilizzazione della mano pubblica per evitare che a guadagnarci siano solo i colossi imprenditoriali e non l’intera collettività.
Ma se questa è l’analisi politica delle mille difficoltà nazionali ed internazionali su cui la nave Italia deve navigare, le soluzioni che avete proposto sono come il cianuro per l’ammalato: invece di far soffrire ancora i cittadini italiani, li uccidete all’istante.
La manovra economica che avete proposto nel suo complesso – pur con qualche pregevole distinguo, scopiazzato qua e là da proposte altrui – è irrazionale.
Essa – per dirla in soldoni – toglie ai deboli per dare ai forti ed ai furbi.
Sappiamo bene che alle Casse dello Stato mancano soldi e che questi bisogna assolutamente trovarli sia perché dobbiamo ripianare debiti enormi sia perché dobbiamo riprogettare il futuro del nostro Paese.
La diagnosi – ripeto, anche noi dell’Italia dei Valori la conosciamo e non solo il Ministro Tremonti.
E’ la terapia che proponete che non condividiamo.
Voi avete preso atto che vi servivano i soldi e li avete presi dove era più facile prenderli: dai poveri cristi che non hanno voce, che non hanno mezzi per contrattaccare, che non possono ribellarsi, che addirittura, come le forze dell’ordine ed i Carabinieri devono “ubbidir tacendo”!
Vi servivano soldi?
Dovevate prenderli dagli evasori fiscali, dai truffatori, falsificatori di bilanci, corrotti e corruttori pubblici specie se di testimoni giudiziari.
Non siamo solo noi a dirvelo. Ve lo ha detto anche il Procuratore generale della Corte dei Conti che non più tardi di un mese addietro vi ha espressamente avvertito che “…l’area dell’evasione fiscale rappresenta la principale riserva per incrementare le pubbliche risorse…?”
Vi ha anche indicato come fare: incentivare il lavoro e l’attività di riscossione delle società pubbliche e degli Uffici finanziari addetti allo scopo.
Invece avete addirittura depotenziato l’amministrazione finanziaria con macroscopici tagli alle risorse dei lavoratori delle Agenzie Fiscali, come vi stanno ricordando i tanti lavoratori del settore che proprio oggi sono qui fuori a protestare per l’assurdità di tale decisione.
La verità e che Voi non volete combattere l’evasione fiscale ma coloro che vogliono contrastarla. Anzi Voi non volete proprio il controllo di legalità ed ogni volta che qualcuno ci prova, subito vi fate una legge per fermare gli accertamenti se non addirittura per fermare e delegittimare i controllori.
A tutti gli addetti al controllo di legalità ed alla repressione degli illeciti voi riservate lo stesso trattamento: colpirne uno per educarne cento!
Vi servivano soldi?
Dovevate toglierli dai favoritismi di cui la casta si è ingrassata in tanti anni di malaffare e non dagli stipendi di chi non riesce ad arrivare a fine mese (ammesso che lo stipendio ce l’abbiano ancora, visto come state trattando i precari)!
Vi servivano soldi?
La Corte dei Conti vi ha indicato anche un altro settore su cui intervenire per fare cassa: riprendere -con trasparenza questa volta- la graduale vendita del patrimonio pubblico inutilizzato ed il più delle volte lasciato marcire in molte parti d’Italia.
Vi servivano soldi?
Bene! Dovevate, allora, affrontare con coraggio la liquidazione totale degli Enti inutili, che ancorché dichiarati tali da anni, la Corte dei Conti ha fatto rilevare che ve ne sono ancora 110 in piedi tra cui molti carrozzoni spreca soldi.
Vi servivano soldi?
Bene! Dovevate intervenire seriamente sulla spesa sanitaria e non con tagli a pioggia come avete fatto in questa manovra.
Seguite le risultanze delle indagini giudiziarie che si susseguono – giorno dopo giorno, regione dopo regione – e scoprirete che quello che dovete tagliare non sono i fondi ma gli sprechi, le inefficienze, le ruberie nei rimborsi sanitari, nelle procedure di spesa e nelle consulenze.
Ai magistrati che stanno scoprendo tutto questo malaffare dovreste -dovremmo tutti qua dentro- mandare bigliettini di solidarietà e non a chi in galera ci sta perchè accusato di aver commesso dei reati.
Ministro Tremonti, Lei nel suo discorso ha responsabilmente riconosciuto l’importante ruolo della magistratura in questo campo. Ed allora lo dica al suo Presidente Berlusconi che anche ultimamente si è prodigato in “pizzini” inviati ai carcerati ed in denigrazioni ai magistrati che hanno scoperto le ruberie, accusandoli di insistenti teoremi.
Vi servivano soldi?
Bene! Ed allora – invece di propugnare gli appalti in house, quelli fatti in casa, senza gara e senza controlli, come vorrebbero quelli della Lega – dovevate spazzare via le 4.880 società pubbliche partecipate da Regioni, Province e Comuni, dove si annidano i più beceri sistemi di familismo con i suoi 255.000 addetti, 26.000 amministratori e 12.000 componenti dei collegi sindacali, nella maggior parte dei casi di nomina politica clientelare?
A che servono tutte queste società se l’esternalizzazione dei servizi e delle attività verso queste strutture non ha comportato alcun ridimensionamento degli apparati pubblici, sicché ora – oltre al danno economico si aggiunge anche la beffa del raddoppio delle procedure burocratiche?
Ecco: invece di combattere la casta, avete preferito prendervela con i poveri cristi.
E tra le “perle” di ingiustizia sociale che avete tirato fuori dal cappello ce ne sono alcune davvero inaccettabili. Mi riferisco, ad esempio, ai tagli alla scuola, alle forze dell’ordine, al pubblico impiego ed all’Università.
Ma lo sapete o non lo sapete che il 60% degli agenti di Polizia ricevono meno di 1.200 euro al mese? E come pensate di farli campare? Facendo fare pure a loro i delinquenti? E soprattutto, come pensate di dare più sicurezza ai cittadini, a cominciare da quelli del Nord, – a parole, ma solo a parole – tanto cari alla Lega? Forse, raccontando loro la favoletta dell’inno d’Italia?
Alla scuola decurtate oltre 8 miliardi di euro con una riduzione di oltre 100 mila insegnanti e 43 mila lavoratori tecnici ed amministrativi (ATA). Ma non fate prima a dire che volete che solo la scuola privata vada avanti e che a scuola ci vadano solo i figli di papà?
E dei precari a vita – soprattutto quelli della scuola pubblica che con questo decreto mandate a casa a decine di migliaia – che ne facciamo? Li mandiamo una volta per tutti alla rottamazione? Li cremiamo ai forni inceneritori?
No, sig. Presidente del Consiglio che non c’è, Lei ancora una volta si comporta come un Giano bifronte: con la faccia davanti vuol fare credere di stare dalla parte del popolo, con quella di dietro traffica solo per farsi gli affari suoi e quelli dei suoi amici, come sta facendo, da ultimo, anche per la vicenda Alitalia.
Noi avevamo trovato un compratore che salvava azienda e personale. Lei ha trovato una soluzione che prevede il fallimento dell’azienda ed il licenziamento di oltre 5.000 dipendenti.
Complimenti! E Lei sarebbe un grande imprenditore? Sì, ma con i soldi degli altri, dei contribuenti italiani!
l’Italia dei Valori – che ha capito bene e per tempo di che pasta Lei è fatto – per tutte queste ragioni le nega la fiducia sempre più convintamene e sempre meno pacatamente.”
LEGGENDO QUESTO ARTICOLO ALL’ESTERO NON SI VEDE STO GRAN FUTURO O È SOLO UN IMPRESSIONE DI CHI LEGGE?
claudio